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Compenso dell’amministratore condominiale, esiste una regola?

Quanto guadagna l’amministratore

Il compenso dell’amministratore condominiale è un tema che interessa sia i condòmini che gli aspiranti amministratori. Quanto potrà chiedere il mio futuro amministratore condominiale? Qual è il compenso che posso aspettarmi, se decido di intraprendere questa professione? Sono varie le voci che concorrono a formare l’onorario dell’amministratore, cerchiamo di capire insieme come orientarsi.

L’amministratore condominiale è un libero professionista che lavora con realtà diverse tra loro. Da questo si capisce facilmente che una tariffazione fissa non esiste. Le voci di calcolo sono date prima di tutto dal numero complessivo delle unità abitative.

Va ricordato che le spese sono maggiori, rispetto le unità date da:

  • cantine 
  • uffici
  • box-posti macchine

Bisogna poi tener conto della presenza di:

  • riscaldamento centralizzato
  • servizio di un portiere
  • ammontare dei lavori straordinari annuali
  • numero delle assemblee.

Compenso dell'amministratore condominiale

Calcolo dell’onorario

Secondo l’articolo 1129 C.C. l’amministratore deve specificare, in fase di accettazione della nomina e del suo rinnovo, l’importo dovuto per la sua attività. Il compenso dell’amministratore condominiale va calcolato in modo analitico, con pena la nullità della nomina stessa. La persona incaricata di amministrare lo stabile deve proporre il proprio compenso, specificando se comprensivo di iva o meno. Con Condexo il compenso è fisso, riuscendo ad eliminare problemi e dubbi da ambo le parti: l’amministratore è più tranquillo e il condominio più sicuro.

Attualmente in Italia il guadagno medio per unità abitativa è tra i più bassi in Europa. Il calcolo del compenso dell’amministratore condominiale però va fatto moltiplicando l’importo della singola unità per il numero complessivo di unità presenti nel condominio che si andrà ad amministrare. Inoltre, l’aspirante amministratore dovrà addizionare i guadagni pervenuti da tutti i condominii posti sotto la sua cura, così da ricavarne il compenso definitivo mensile, comportando spesso uno stipendio medio-alto.

In conclusione, l’onorario dell’amministratore risulta essere una spesa sostenibile e utile per una convivenza condominiale che sia il più possibile pacifica (ricordiamo anche che la scelta di un amministratore è obbligatoria per stabili con almeno 9 condòmini), mentre per chi sceglie tale professione il requisito fondamentale è il riuscire ad occuparsi di più palazzi contemporaneamente.